Venerdì 4 aprile a Villa Casati Stampa abbiamo condiviso una mattinata intensa e ricca di spunti di confronto, durante la quale abbiamo condiviso visioni e testimonianze che parlano di autonomia, comunità e interdipendenza.
Un momento importante per raccontare cosa sarà il nuovo Centro per la Vita Indipendente, nato dall’evoluzione di L-INC e dell’Agenzia per la Vita Indipendente, oggi attivo su tre Ambiti territoriali: Cinisello Balsamo, Garbagnate Milanese e Sesto San Giovanni.
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti: le persone con disabilità e le loro famiglie, i rappresentanti istituzionali di Regione Lombardia, dei Comuni coinvolti e di ASST, le Aziende Speciali Consortili Insieme per il Sociale e Comuni Insieme, Fondazione Comunitaria Nord Milano e le Associazioni partner del progetto Anffass Nord Milano (capofila), Ledha, Torpedone, Solaris, Arcipelago Anffas e Associazione Il Sorriso.
Durante l’incontro, abbiamo ripercorso la storia del Centro e il contributo fondamentale di tutti gli attori sul territorio, abbiamo sottolineato l’importanza di avere a disposizione spazi accessibili a tutti e di condividere pratiche che si contaminano e si diffondono tra territori, costruendo una cultura dell’inclusione che parte dalla comunità.
È emersa chiara la visione di cosa sarà il Centro per la Vita Indipendente: non solo un servizio, ma un’infrastruttura sociale, una presenza costante sul territorio, un ponte tra persone, enti e comunità che lavorano ogni giorno per rendere la società più giusta e inclusiva.
Un luogo dove si costruiscono progetti e percorsi di vita, in cui le persone possano essere messe nelle condizioni di decidere e non solo di scegliere tra opzioni già definite da altri.
«Io metto la firma, ma la volontà è la sua» – ha detto la sorella di Giuditta, ricordandoci che l’autonomia si realizza veramente quando si riconosce anche alle persone con disabilità il potere di autodeterminarsi.
E un progetto di vita è davvero inclusivo solo se è collettivo. Inclusione significa riconoscere e valorizzare le differenze nei contesti in cui si vive, senza delegare, senza giudicare, ma creando le condizioni affinché tutti possano partecipare pienamente.
A partire da oggi, il nostro lavoro continua con l’obiettivo di costruire insieme progetti di vita indipendente personalizzati, in linea con la Legge regionale 25/2022, tenendo sempre presente che l’inclusione non è un fine, ma un mezzo per rendere le nostre comunità più giuste e più interconnesse, più umane.